Rinomata a livello nazionale per le sue qualità e caratteristiche organolettiche, la fava di Carpino o sottovarietà della Vicia Faba Maior, si coltiva nell’intero territorio del comune garganico.
La fava di Carpino è di dimensioni medio-piccole, con una leggera fossetta nella parte bassa. La caratteristica principale è la sua elevata cucinabilità. Questa è determinata dalla cottura della fava con tutta la buccia, che si presenta sottile, porosa, molto friabile dopo la cottura, ricca di fibre e vegetali importanti nella regolazione delle funzioni intestinali. La polpa ha gusto e aroma intensi. Rappresenta un’ottima fonte di proteine e carboidrati, vitamine e sali minerali.
Le fave hanno un contenuto in grassi molto ridotto, sono quindi ideali per le diete ipocaloriche. Come ci raccontano gli anziani del posto, la medicina popolare utilizza questo legume contro l’acidità di stomaco. E’ sufficiente ingerire alcune fave secche per bloccare l’attività degli acidi gastrici. Ancora oggi, camminando per le vie di Carpino, è frequente imbattersi in anziani che sgranocchiano fave, attribuendo al piccolo legume lo stesso potere di un farmaco gastroprotettore.
La coltivazione della leguminosa, nei terreni dell’agro di Carpino, non prevede alcuna concimazione, data la presenza, nel suolo, di elementi fondamentali quali il fosforo e il potassio.
Per gustare un piatto caldo di fave di Carpino, ci si può recare nella caratteristica località garganica in occasione della “Sagra delle fave e dell’olio”, che si tiene il 12 Agosto.
Sempre nel mese di Agosto si può rivivere le magiche atmosfere del “Carpino Folk Festival”, la ormai celebre manifestazione musicale che riprende le musiche popolari e i sapori di una terra di tradizione e magia. Già da un po’ di anni le fave di Carpino sono presidio Slow Food, salvaguardate in quanto patrimonio economico, sociale e culturale. Il 26 Giugno, a Carpino, si svolge la tradizionale festa della pesatura delle fave.